lunedì 5 marzo 2012

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ALER, CASTELLANO: “ALLARME MOROSITÀ SU IMMOBILI NON RESIDENZIALI. 15 MILIONI DI EURO NON PAGATI AL COMUNE DA 400 NEGOZI, UFFICI E ASSOCIAZIONI”
Tavolo congiunto Comune-Aler per piano di recupero crediti. Sfratto per chi non paga e nuovi bandi. Già partite 30 messe in mora per 3 milioni e 200mila euro
Milano, 5 marzo 2012 – Il Comune di Milano ha avviato i controlli sul patrimonio demaniale destinato agli usi diversi attualmente gestito da Aler: sui circa 1.200 immobili, tra uffici, attività commerciali e associazioni, ci sarebbero circa 400 assegnatari che da anni non pagano l’affitto al Comune, per una morosità totale che potrebbe aggirarsi intorno ai 15 milioni di euro (con debiti da 5.000 euro ai 450.000 euro).  “La situazione è allarmante – afferma l’assessore alla Casa e Demanio Lucia Castellano – e testimonia un prolungato disinteresse da parte della precedente Amministrazione, visto che sono posizioni aperte da diversi anni. Stiamo agendo scrupolosamente, perché si tratta di controlli mai svolti prima d’ora: verificheremo il dato complessivo fornito dal sistema informatico esaminando le posizioni debitorie una ad una”.  Gli uffici hanno già verificato 30 posizioni di morosità, da cui sono scaturite messe in mora per un totale di 3 milioni e 200mila euro.  “Insieme ad Aler – annuncia l’assessore Castellano – avvieremo un tavolo settimanale per stabilire un piano di recupero crediti e intervenire sulle morosità più pesanti. E il Comune di Milano sarà parte attiva in questa operazione, controllando l’operato del gestore attraverso un apposito ufficio. Non è accettabile che immobili del Demanio, magari situati in stabili di pregio o in zone di alto interesse commerciale, vengano occupati da inquilini morosi. Il nostro obiettivo è recuperare subito i soldi che spettano al Comune, dopodiché chi non paga sarà sfrattato. E per i casi di rilevanza penale partiranno le denunce”. La verifica dei debiti sta facendo emergere ulteriori irregolarità, come la cessione dell’immobile da una società all’altra senza che l’Amministrazione comunale venga ufficialmente avvisata. “In tempi di crisi e di ristrettezze finanziarie, come quello che stiamo vivendo – aggiunge l’assessore Castellano – spending review non vuol dire solo tagliare o vendere. Ma valorizzare. Il fine di questa operazione, infatti, non è solo recuperare il credito e sfrattare i morosi, ma anche aprire nuovi bandi e riassegnare gli spazi. È l’obiettivo che ci siamo posti per la Galleria Vittorio Emanuele dove, dopo aver trovato una sistemazione adeguata per le associazioni del primo piano, potremo valorizzare gli spazi più prestigiosi della città”.  Il patrimonio degli usi diversi (circa 2.000 immobili) è gestito in parte da Aler (circa 1.200), in parte direttamente dal Comune (circa 800). Per quanto riguarda la gestione diretta, la percentuale di morosità è molto bassa: nel 2011, ad esempio, si è rilevata una prima morosità del 4,5% circa. Un dato destinato a scendere al 2-3% dopo che sarà terminata la procedura per il recupero crediti, che prevede un primo contatto informale con gli assegnatari, poi l’invio di avvisi formali, fino all’ingiunzione di pagamento e all’iscrizione a ruolo. E se la morosità sussiste, si procede con lo sfratto e con la messa a reddito il bene, dopo gara pubblica, con inquilini solventi.
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